Storie di nonna
- Federica D'Isita
- 6 gen 2021
- Tempo di lettura: 3 min
STORIE DI NONNA

Rita, 86 anni, vive a Minervino Murge, un piccolo paesino dell’entroterra di Bari. Mia nonna è una immensa biblioteca che non vede l’ora di parlare. Attraverso le parole in dialetto che si accalcano l’una sull’altra (e che ho provato a sistemare) Rita ricorda e mi parla. I ricordi, lei, li vive nel presente, come se avesse tutto davanti a se. Quando racconta ha lo sguardo perso nel vuoto e ripete le stesse frasi che anni prima la gente che ha incontrato le ha detto. Quando l’ascolto e scavo dentro i suoi ricordi mi rendo conto di essere fortunata. Perchè la vita ora è facile, nella media per alcuni, ma un tempo non era così.
COSA TI HA CAMBIATO Più DI TUTTO? Sono 3 le cose che ti cambiano in questo mondo: la vecchiaia perchè diventi brutta, la malattia perchè sei debole, e i sentimenti perchè il tuo cervello continua a funzionare e a ricordare cose che non si scordano più.
2) CREDI IN DIO? HAI PAURA DELLA MORTE?
Sì credo. Dio ti fa sopportare tutto: ciò che è passato, i dolori, le difficoltà. Passano tante cose sopra la vita. No, non ho paura di morire. Ormai ho 86 anni ed è già un miracolo se sono arrivata a questa età. C’è chi è morto da giovane, c’è chi non è sopravvissuto alla guerra. Una volta ho detto a una mia amica: “è ingiusto che Dio fa morire dei ragazzi giovani e altri li fa campare fino alla vecchiaia”. La mia amica disse che dio fa la sua volontà e che noi non lo capiremo mai. Aveva ragione.
3) SE ESISTESSE UNA POZIONE IN GRADO DI FARTI TORNARE GIOVANE LA PRENDERESTI ANCHE SE AI TUOI TEMPI ERA DURA?
Penso di sì. Nella mia vita ho lavorato e faticato tanto. Ma quando sei giovane non pensi a quando sarai vecchio. Quando lavoravo e mi stancavo mio marito diceva: “Rita ora lavora sodo che alla pensione andiamo a trovare i nostri figli per l’Italia”. Poi la pensione è arrivata ma noi non siamo andati via.
4) ALCUNE COSE CHE NON HAI MAI FATTO?
Non ho mai fatto un bagno al mare in vita mia. Il mare qualche volta l’ho visto ma non ci sono mai entrata. Quando andavo a Bari mi stupivo di quante persone entravano e uscivano dall’acqua. Io avevano paura. Non mi sono mai truccata, allora lo facevano solo le ragazze facili.
5) PARLAMI DEI TUOI GENITORI
Mio padre morì cadendo e sbattendo la testa sul marciapiede. Così mia madre rimase vedova molto giovane e con 6 figli da accudire. Era una donna severa, per piccole cose ci menava. Ti racconto questa: quando eravamo piccoli noi c’era molta povertà. Nostra madre però ci diceva che non dovevamo accettare cibo da estranei per nessuna ragione, nemmeno una caramella. Era una questione di dignità. Un giorno mia sorella Maria, all’epoca aveva solo 2 anni, accettò un piccolo pezzo di pane e se lo mise in tasca. Appena la mamma lo scoprì la riempì di botte. Poi prese un ago e le pizzicò la lingua. Erano altri tempi.
6) COME HAI CONOSCIUTO IL NONNO?
Passava davanti casa mia ogni mattina per andare in piazza. Le uniche parole che ci scambiavamo era “ciao”. Non è come adesso che si dice ogni cosa. All’epoca si parlava poco e ci si guardava tanto. Siamo sempre andati d’accordo e lo aiutavo sempre con gli animali, facevo il formaggio, mungevo il latte.
10) COSA RICORDI DELLA GUERRA?
Tante cose che vorrei dimenticare. La povertà, il coprifuoco, gli spari la sera. Quando l’Italia è stata liberata io ero piccola. Ero uscita a fare un giro in piazza e vedevo tutte le persone che piangevano di gioia. Io non riuscivo a capire e chiedevo a mia mamma: “ma chi è morto che qui piangono tutti?”.
11) COSA TI SENTI DI CONSIGLIARE.A NOI GIOVANI?
Prendete e andate, viaggiate, visitate posti nuovi. E soprattutto studiate, io non so ne leggere né scrivere.
Parlare con nonna mi piace perchè mi dà sollievo. Sento dentro di me che lei ha tante risposte che io non ho ancora trovato. Quanto sono importanti gli anziani e quanto poco prestiamo attenzione a ciò che dicono, lasciandoli stare come un oggetto abbandonato o dimenticato.
Ricorderò per sempre mia nonna, il suo dialetto così strano che a tratti non capisco, la sua sveglia alle 4 di mattina, il suo profumo di pasta fatta in casa, il suo stupore mentre scrivo veloce o mentre le insegno come ci si trucca. Quando accarezzo le sue mani così morbide e rugose capisco che è come un tempio. E come tutte le cose antiche deve essere custodita.
Io proverò a farlo attraverso queste parole.
A mia nonna che non sa scrivere
Comments