Gli alieni
- Federica D'Isita
- 22 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Oggi ho sognato che gli alieni facevano irruzione su questo pianeta. È strano perchè degli alieni non mi è mai importato nulla, però caspita se questo sogno è stato buffo. Ero in un villaggio molto molto strano costruito sopra un lago quando all’improvviso successe una cosa paranormale. Un gigantesco masso roccioso volava per aria. Nessuno credeva a quel che stava succedendo, per altri era un trucco. Eppure il masso effettivamente non aveva nessun sostegno o impalcatura. Senza neanche avere il tempo di riflettere mi trovo catapultata in un supermercato, un immenso supermercato. Non si poteva uscire ma solo nascondere perchè si diceva che a volte gli alieni facevano irruzione dentro rapendo qualcuno. Ma come nascondersi dentro un supermercato con tutti quegli scaffali? Non ve lo so dire perchè sono stata la prima che gli alieni hanno preso (in effetti ho sempre perso a nascondino).
Nel frattempo che tutti gli psicanalisti del mondo si stanno riunendo per discutere sulla gravità del mio caso vorrei fare alcune brevi riflessioni. Perchè avevo paura? Perchè si ha timore degli alieni? C'è un essere più cattivo dell'uomo?
Perchè continuiamo a considerare il diverso come una minaccia? Qualcosa che ci rende deboli, vulnerabili e che va combattuto a tutti i costi?
In un mondo globalizzato come il nostro non ci dovrebbero essere più differenze. Eppure perchè ho la netta sensazione che viviamo solo di quelle?
Distinguiamo e cataloghiamo tutto, come se la vita fosse fatta solo di una scelta tra bianco e nero, tra una marca di cereali o l’altra. Tutto è dominato da leggi economiche che si basano sull’attrattività: più un oggetto è attraente più siamo portati a comprarlo. E questo vale anche per le persone: siamo tutti convinti che una persona debba essere perfetta, attraente, come se fosse la “cosa” più conveniente sul mercato e contemporaneamente anche noi dobbiamo essere il più desiderabili possibili per poter interessare gli altri. Anche Instagram, che ci sembra un luogo protetto dove possiamo condividere ogni cosa, è dominato da quale marca di vestiti usiamo, quale filtro è il migliore per le nostre foto, quale foto sia più allegra e attrattiva. Tutto punta a una perfezione che non esiste nella realtà.
Perchè tutto questo? Domina sempre di meno la spontaneità, la felicità (quella vera) che non ha bisogno di like o consensi. Una vita che non deve essere misurata da quanti follower raggiungiamo o quanti like abbiamo. Una vita che deve essere vissuta così come viene, con le sue fragilità e imperfezioni, con il suo dolore che ci fa crescere, ma anche con le sue gioie che fanno bene al cuore e non hanno bisogno di essere condivise a tutti i costi. Una vita fatta di sguardi intensi, carezze, parole dolci. In cui non cerchiamo le nostre risposte su internet ma sui libri, gli unici che ti sottraggono tempo per renderlo migliore e in cui piangere non è una debolezza.
E ora dopo tutta questa ramanzina devo avere paura degli alieni? Al massimo sono loro che hanno paura del mondo in cui vivo e sono venuti a salvarmi.
Federica D'Isita
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