Come una foglia
- Federica D'Isita
- 2 set 2023
- Tempo di lettura: 3 min

(disegno di Marianna Balducci)
Per me Settembre rappresenta sempre l’inizio di un nuovo anno. L’arrivo dell’autunno segna uno spartiacque tra ció che sono stata fino a questo punto e ció che saró nel futuro. Ogni cosa cambia: l’aria si fa fresca, la notte dormo col lenzuolo, le giornate si fanno più corte. Accolgo l’autunno con gioia mista ad attesa e nel mentre faccio il resoconto di questa estate che mi ha insegnato tante cose belle.
Ho finito gli esami in Giugno, il 9 per la precisione. Tra la stanchezza e la voglia di solitudine sono partita per Corfù. Lì inaspettatamente ho conosciuto anime meravigliose che hanno saputo ispirarmi con i loro viaggi, aiutandomi a fantasticare un mondo che nella mia testa vale nove vite. Sono tornata in Italia con la salsa greca sullo stomaco e la voglia di buttarmi in nuove avventure senza sapere bene dove sarei andata a parare. Ho iniziato a lavorare il 19 Giugno, tra l’euforia mista a quella sensazione strana che si ha solo quando si inizia qualcosa di nuovo e si ha una paura folle di fallire. Il lavoro mi ha insegnato che sono capace a combinare qualcosa pure io (evvai!). Ho imparato che se dall’altra parte hai una buona datrice di lavoro, che come un'equilibrista sa essere anche un’ottima leader, tutto sembra affrontabile e non così complicato e impossibile come molti dicono. É vero che non esistono sfide impossibili perchè quando ognuno svolge il proprio compito bene e serenamente tutto fila liscio. Al termine di questi mesi, dopo tanti moccoli puliti e una miriade di disegni colorati, inaspettatamente sento pulsare dentro di me una vocazione per i bambini. Ho imparato ad educare e ad amare incondizionatamente senza aspettative ma solo con giganteschi sorrisi. Ho sbagliato tante cose e mi sono sentita in colpa. Ho imparato molto e questo mi ha reso felice e appagata. Io che ultimamente ero sempre anaffettiva sono diventata un serbatoio naturale di gioia, comprensione e affetto incondizionato. Mi sono buttata e ho iniziato a sperimentare in un mondo protetto dove mi sono sentita al sicuro e dove tutti sembravano avere fiducia in me. Un universo parallelo e reale dove ogni idea sgangherata era al sicuro e si sentiva sostenuta e accettata. Ho guadagnato dei soldi e questo mi ha reso soddisfatta. Pensare di avere soldi miei mi mette una gran adrenalina addosso anche se effettivamente non sono un granchè come gruzzolo. Alla serenità del lavoro si è mischiata l’ansia della tesi. La paura di non finire in tempo (che è ancora presente e permane salda), il timore di non farcela e più di tutto l’immensa voragine del DOPO. Il post-laurea mi spaventa come un mostro che non ho mai avuto il coraggio di affrontare. Alimentato dalle mie stesse paure, questo Leviatano gigantesco sembra pronto ad annientarmi presentandomi davanti agli occhi una pagina bianca che io non so assolutamente come riempire. È buffo pensare che fin da quando sei piccolo non vedi l’ora di smettere di andare a scuola, bruciare i libri, buttare tutto all'aria, fare un dito medio alla scuola e non pensarci più. Poi gli anni passano, le verifiche e le interrogazioni si susseguono a cascata sui banchi di scuola seguiti dall'università e dagli esami. Il ripudio si trasforma in passione e tu ti ritrovi incredulo a studiare cose che non avresti mai pensato ti potessero piacere almeno un pochino. Gli anni passano e tu ti rendi conto di non averci mai pensato, a quel dopo tanto agognato e desiderato.E poi quel dopo sfonda la porta di casa, ti fissa e tu pensi disperato: "E mo' che faccio?". A volte mi sento bloccata, incapace di muovere qualsiasi tipo di muscolo verso una direzione precisa. Altre volte sento che davanti a me ho milioni di strade da prendere e storie da vivere scrivere e percorrere. Altre volte penso che su quel foglio bianco ci posso fare anche uno scarabocchio per dispetto che tanto alla fine è lo stesso. Altre volte me la prendo e basta e mi intristisco. Cosa mi riserverà il futuro? Boh, non ne ho idea. “Tutto fa vita” diceva uno scrittore famoso. E io gli credo. Al momento non so proprio nulla. Le coordinate le ho perse da un pezzo.
I miei punti di riferimento sono i libri. La bontà e la sincerità i miei cardini. In tutto questo marasma di mille domande e zero risposte di una cosa, però, sono consapevole: giorno per giorno, presente dopo presente, sto imparando a vivere.
Mi sento come una foglia che ha appena iniziato a volare.
Commentaires