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Amsterdam

  • Immagine del redattore: Federica D'Isita
    Federica D'Isita
  • 24 nov 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

La patria delle patatine fritte e della maionese all’aglio lascia spazio a opinioni contrastanti.

Il popolo olandese invece per niente. Riesci subiti a capire i loro pensieri. Sono diretti, non lasciano posto ad interpretazione. Se provano disgusto non fanno nulla per nasconderlo: ti guardano schifati e basta. Stessa cosa per lo stupore, la sorpresa, la stizza, la gentilezza.

Sembrano totalmente assorbiti e perfettamente integrati in un sistema che li controlla in maniera subdola e non troppo diversa dalla nostra società alla fine.

“Le regole sono regole” direbbe il loro dio della carta di credito, seguito da un: “Paga subito e non in contanti”.

Ma come si fa ad ottenere ordine in una città dove le bici fanno un po’ quello che pare a loro - viva l'anarchia - e la gente non indossa il casco?

Le cose da rispettare sono troppe per un italiano medio che cerca di rubare i panini e i mandarini nell’hotel dove ha soggiornato:

  1. Non fare rumore sui treni.

  2. Stai sul marciapiede, coglione!

  3. Dai la precedenza a qualsiasi tipo di mezzo su due ruote.

  4. Bada sempre al dio denaro che altrimenti arrivi a fine vacanza povero e pure coi debiti.

  5. Non lasciare posto ad alcun tipo di errore: non si può essere impacciati qui. Nessuno deve essere fuori rotta, tutti inquadrati e precisi come i canali di amsterdam.

Unico svago: droghe leggere e prostituzione.


“Altrimenti come si fa a contenere tutto questo malcontento e sopportare questo tempo di merda sir?”

“Non saprei, non ho in mente altre soluzioni”.


Crepes e sesso nella stessa via: Chi ha il diritto di passare per primo nel nostro corpo? Cosa consideriamo piú importante? Cosa ci sazia di piú?

Davanti a case costose e meravigliose che non potremmo mai permetterci la gente ci sfreccia con non-chalance sotto il naso mentre noi imprechiamo in sottofondo. I locals si mimetizzano con i turisti se non fosse che i loro piedi calpestano l’asfalto alla velocità della luce e molti spiccano tra la folla di puffi per la loro stazza da giganti.

Alcuni, tutti sorridenti e inebetiti, hanno un viso che esprime beatitudine e pace, mentre il puzzo di ascelle che arriva a vampate li precede nelle strade, cammina insieme a loro (ma é profumo di vera libertá o di distrazione apparente?).

Ma quindi Amsterdam é la Città degli ordini, dell’ordine, dell’eccesso o dello svago?

Non sta a noi dirlo.

Io scelgo le crepes.

 
 
 

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