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Opinioni sul conflitto Russa-Ucraina

  • Immagine del redattore: Federica D'Isita
    Federica D'Isita
  • 5 mar 2022
  • Tempo di lettura: 6 min

Da quando è scoppiata la guerra siamo in uno stato di ansia emotiva mista a caos e tutte le informazioni mediatiche che riceviamo non fanno altro che intensificare la preoccupazione e la paura. Le domande sono tante e le risposte come sempre poche. Per questo ho deciso di intervistare Andrea Alma, studente di Scienze Internazionali e Diplomatiche appassionato di attualità, per cercare di ragionare insieme su questo conflitto che è così assurdo da sembrare surreale.



Raccontaci brevemente che cosa sta succedendo in questo esatto momento.

Vedendo i fatti del momento posso ritenermi stupito almeno per tre cose:

Le difficoltà dell’esercito russo ad avanzare, i quali si aspettavano una guerra lampo di circa tre giorni. Da notare che Putin sta combattendo ancora una guerra convenzionale novecentesca, con mezzi non propriamente all’avanguardia. In Italia, visto l’attrazione che abbiamo per la Russia, abbiamo sempre parlato del “poderoso esercito russo”, come se fosse il migliore al mondo. Beh questo è un mito, è sicuramente un esercito importante ma non nei termini in cui viene descritto.

La resistenza ucraina, la preparazione dei suoi militari e la leadership del Presidente Zelenskyy che sta unendo il paese. Questa è direttamente collegata alla prima, ed è la causa di un ritardo nell’avanzata russa. Un grande ostacolo al progetto russo di conquista del paese.

La terza ed ultima sono le follie di Vladimir Putin: personalmente non pensavo a un invasione su larga scala, pensavo che l’ammassamento di truppe potevano presagire al più un invasione del Donbass in stile Crimea 2014. Da buon occidentale sono stato miope, contando nell’utopia nata post Seconda Guerra Mondiale che tutto si può risolvere con la diplomazia. Non è stato così, e l’intelligence americano aveva fatto di tutto per dircelo.



Secondo te perché Putin ha deciso di agire in questo momento?

Era un’invasione pianificata da mesi, se non anni. Il via interno all’invasione era stato già dato a metà gennaio e Xi Jinping, l’imperatore cinese, ne era venuto a conoscenza il 4 febbraio all’inizio dei giochi invernali di Pechino. Probabilmente ha deciso di agire in inverno in quanto militarmente, da un lato, è più facile mettere in crisi un paese attaccato, in primis per le condizioni meteorologiche di quelle zone.



Se nessuno ha voluto la guerra tranne Putin allora perché è successa?

Ha radici profonde quello che sta succedendo. Il tutto è iniziato nel 2013-2014 quando Putin procedette con l’annessione della Crimea e il successivo finanziamento della minoranza filorussa nella regione del Donbas la quale ha intrapreso una guerriglia con gli ucraini fino ai giorni nostri. Inoltre, sentendo i discorsi di Putin, possiamo capire come per lui l’Ucraina sia uno stato fantoccio, che non esiste, una semplice costola della Madre Russia. Il sogno imperiale del dittatore russo sarebbe quello di costruire nuovamente i confini dell’URSS, solo che per farlo dovrà scontrarsi con paesi NATO e per questo credo che non si spingerà verso questa ulteriore pazzia, anche perché significherebbe una Terza Guerra Mondiale che inizierebbe subito con l’utilizzo delle atomiche. Credo quanto meno che possa estendersi in Moldavia una volta che la situazione Ucraina non impegnerà più le sue forze militari, sempre se questo avverrà.



Secondo te come proseguirà questa cosa?

Sono pessimista, a mio avviso potrà solo che peggiorare. Chi ancora si illude che la diplomazia potrà fare la sua parte significa che non ha capito nulla su chi è Putin. I tavoli con i vari paesi ci sono stati nei mesi passati ma si sono rivelati solo una presa in giro all’Occidente e ai suoi valori in quanto aveva già un piano ben definito per l’attacco. A mio avviso i bombardamenti e le violenze sui civili sono un sintomo di frustrazione da parte dello Zar russo, per questo posso solo immaginare che, come ha detto il Presidente Macron ieri, la situazione può solo degenerare. La piega precisa non la so in quanto non si possono fare previsioni.



Secondo te Zelenskyy fa bene a continuare ad armare i suoi cittadini e resistere?

Alla guerra bisogna rispondere con la resistenza. Benissimo che i paesi occidentali abbiano inviato armamenti all’Ucraina perché da soli non riuscirebbero. Coloro che non prendono posizione sul conflitto oppure coloro che si oppongono all’invio di armi fanno solo il gioco di Putin. Non aiutare gli ucraini significa condannarli alla resa indiscriminata e a consegnare il loro futuro, i loro diritti e le loro libertà a un dittatore sanguinario. Chi non comprende che questi valori vanno difesi anche con le armi è decisamente miope e probabilmente non ricorda il sangue versato dai nostri nonni e bisnonni quando in Italia vigeva l’occupazione nazi-fascista.



L’Italia potrebbe essere coinvolta concretamente in questa guerra?

No, sono sicuro che il conflitto non si estenderà fino in Italia, anche se Putin ha minacciato gli europei dicendo che ogni paese europeo con le atomiche sono un nemico per la Russia e si, noi in Italia abbiamo le atomiche NATO (si presume nelle basi di Ghedi e Aviano). L’unica ragione per cui l’Italia potrebbe essere coinvolta direttamente nel conflitto è se la Russia attaccasse un paese NATO. Allora in quel caso scatterebbe l’articolo 5 e tutti i trenta paesi dell’Alleanza entrerebbero in guerra, e qui sarebbe lo scenario da Terza Guerra Mondiale che accennavo prima.



Come reagiresti se l’Italia venisse attaccata?

Sinceramente la vedo un’ipotesi talmente fantasiosa che non riesco nemmeno a immaginarla.



Perché secondo te l’esercito di Putin si presta ad eseguire i suoi comandi pur sapendo che è una follia quello che sta accadendo?

È una bella domanda, non so cosa passa nelle meni dei soldati. Di sicuro ci sono le milizie più esperte della Wagner che hanno il compito di uccidere Zelenskyy, mentre coloro più fragili che non vogliono questa guerra sono di sicuro le giovani leve dell’esercito, appena ventenni, mandati al macello in questa guerra. Non solo frange dell’esercito, ma anche il popolo russo non vuole questa invasione. Basti pensare che i corpi dei militari russi deceduti non verrano portati in patria ma bruciati dentro i camion in Ucraina in modo da non creare tensioni sociali nel paese visto che i morti sono molti più di quelli che il Cremlino comunica alla popolazione.



Che conseguenze porterà questo conflitto?

Domanda difficile, dipende tutto dalla piega che prenderà il conflitto. Se ci sarà un golpe all’interno della Russia le conseguenze potrebbero non procrastinarsi. Se Putin andrà avanti con il suo progetto ci potrebbero essere conseguenze nell’assetto europeo. Quando tutto finirà mi auguro che l’Europa istituisca finalmente una forza di difesa comune (il famoso “Esercito Europeo”) e che ogni paese aumenti la spesa militare. Per oltre settant'anni abbiamo vissuto l’utopia che una guerra in Europa fosse fantasia e che tutto si potesse risolvere con la diplomazia. Ci siamo sbagliati.



Credi nei negoziati di pace?

No, assolutamente. Putin ha un piano ben chiaro nella sua mente, che attualmente nessuno ha ancora capito con certezza fino a dove questo piano si spinge. Ero scettico nei negoziati di pace, ho perso qualsiasi tipo di speranza quando durante i “negoziati di pace” si continuavano i bombardamenti sui civili e si radevano al suolo città. La pace per il dittatore russo non esiste.



Come si possono risolvere le discriminazioni che molte persone hanno nei confronti dei rifugiati?

Sono certo che non ci saranno discriminazioni nei confronti degli ucraini, inoltre noi italiani ne accoglieremo una parte molto minore rispetto ai paesi confinati come Polonia, Ungheria, Moldavia e Romania. Gli italiani, comunque la pensino sulle cause di questo conflitto, hanno visto le immagini e sanno che scappano davvero da un assedio straniero. Il razzismo sui rifugiati che abbiamo visto negli anni scorsi era più legato a una matrice etnica legata principalmente al colore della pelle e alla regione di provenienza che non ad altro.



Secondo te come potrebbe contribuire un giovane come noi?

La prima cosa è informandosi nei giusti canali, leggendo i giusti giornali e seguendo i giornalisti esperti sul tema. A questo proposito ci tengo a sottolineare che molti giornali italiani e soprattuto i talk show televisivi sono assolutamente deleteri. Un’altra cosa è contribuire, con un atto di solidarietà, all’invio di approvvigionamenti in Ucraina; ogni città ha un punto in cui farlo.



Secondo te come il sistema scolastico dovrebbe affrontare la presenza di questo conflitto nelle scuole e la mancanza di conoscenze in ambito geografico?

Sicuramente gli studenti italiani hanno delle lacune in geografia, ma in particolare hanno lacune storiche. Per capire al meglio la situazione attuale bisogna studiare in maniera approfondita gli ultimi 200 anni di storia, cosa che nelle superiori non si fa. Bisognerebbe inserire un programma di storia focalizzato molto più nel periodo sopracitato, inoltre, parte fondamentale per capire il presente sarebbe tutto quello che è successo da Yalta in poi. Quando mai in Italia abbiamo studiato la storia fino ai giorni nostri, e per giorni nostri intendo proprio quello che è successo fino a ieri?



Di fronte alle difficoltà e le tragedie l'unica cosa che mi sento personalmente di dire è di fare del bene in ogni forma possibile.

Per il resto vorrei ringraziare Alma per le sue parole limpide, precise e sintetiche che sono convinta chiariranno molti dubbi.

Vorrei concludere questa chiacchierata con una citazione di Pablo Neruda secondo me attualissima:

"Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono".



intervista di Federica D'Isita

copertina di Lorenzo Anzini (su insta @loreprod)

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