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Sbagliando si pianta

  • Immagine del redattore: Federica D'Isita
    Federica D'Isita
  • 17 apr 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Dedicato ai miei studenti.



Io il contenitore, voi i fiori.

Uno é un girasole, una é una margherita, alcuni sono betulle mentre altri rose con le spine.

Io non ho mai avuto il pollice verde, ma questa volta ce l’ho messa tutta per innaffiarvi uno ad uno con dedizione e cura.

Ho atteso la vostra crescita come si fa con le cose preziose che non vediamo l’ora di incontrare e a volte mi sono scoraggiata quando non ho visto spuntare le foglie.

Curarvi ogni giorno non é stato semplice, a volte sono incappata in quegli errori stupidi tipici dei giardinieri inesperti: troppa acqua ad alcuni o troppo poca ad altri. Questa é una erbaccia da estirpare o una pianta da cui può nascere qualcosa di bello? Oggi spunterá il sole?

In questo gioco di equilibri precari e tempo variabile il momento che ho adorato di piú é stato quando vi ho visto crescere storti. In quella stortura del gambo ho compreso tutte le vostre lotte interiori e le vostre paci col mondo. L’insieme di steli variopinti e di polline mi hanno mostrato un arcobaleno di sfumature uniche, impreviste e mai immaginate prima d’ora.

“Maestra tu però non ci dimenticare ora che te ne vai!”

Sorrido. Come potrei?

Non ho mai avuto un giardino cosí bello in vita mia.

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